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Museo Archeologico Comunale di Artimino, interno
Museo Archeologico di Artimino “F. Nicosia”, Carmignano. Foto: Niccolò Orsi Battaglini

Sulle tracce degli Etruschi

Nell’ambito del territorio toscano, il territorio di Carmignano conserva, ad oggi, le più antiche testimonianze di epoca etrusca. Il Montalbano, con le sue aree fertili e la felice posizione geografica, costituiva un punto nevralgico per le vie di comunicazione che dalla piana tra Firenze e Pistoia consentivano di raggiungere i porti del Tirreno e i ritrovamenti della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana negli anni Sessanta dimostrano lo straordinario sviluppo culturale ed economico del centro etrusco di Artimino e del suo territorio. Per raccogliere i reperti che l’intera zona ha restituito, è nato il Museo Archeologico Etrusco “Francesco Nicosia”, ideale centro di partenza per la visita al Parco Archeologico di Carmignano (www.parcoarcheologicocarmignano.it) immerso in un ambiente naturalistico e paesaggistico tra i più belli della Regione.
La visita del Parco consente di apprezzare i rilevanti monumenti che hanno restituito i reperti esposti nel Museo, tra i quali il Tumulo di Montefortini e quello dei Boschetti a Comeana, le cinque tombe della Necropoli di Prato Rosello ad Artimino e l’insediamento fortificato di Pietramarina al quale si arriva seguendo la strada che da Carmignano porta a Vinci. In epoca relativamente recente, a seguito dei lavori per la costruzione dell'Interporto della Toscana Centrale, anche a Prato è venuta alla luce una vasta area di origine etrusca - la città di Gonfienti - ubicata in un punto strategico per i collegamenti commerciali dell’epoca e fortemente proiettata verso la direttrice transappenninica che trova il suo naturale confronto urbanistico e architettonico con la città di Marzabotto, posta di là dall'Appennino, sulla strada interna che univa l'Etruria Settentrionale con Bologna e con il Nord.

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