
Ostensione della Sacra Cintola
La Sacra Cintola (o Cingolo) nel Duomo di Prato, è una cintura di lana fine, di color verde, broccata con alcuni fili d'oro. Una tradizione consolidata già alla fine del Duecento identifica la reliquia pratese con quella che fu donata dalla Vergine, mentre veniva assunta in Cielo, a San Tommaso. Si racconta che la reliquia fosse arrivata a Prato intorno al 1141 grazie al concittadino Michele Dagomari, pellegrino in Terra Santa che l'aveva avuta in dote sposando a Gerusalemme una fanciulla di nome Maria. Michele la donò in punto di morte (1172) al preposto della Pieve di Santo Stefano, oggi Duomo, dove ancora la Sacra Cintola è custodita.
La reliquia ha costituito il fulcro della religiosità pratese ed è considerata patrimonio dell'intera cittadinanza: la sua ostensione pubblica fin dai tempi antichi è regolata dagli statuti del Comune, che custodisce una parte delle chiavi necessarie per estrarla dal suo altare e dal reliquiario. La reliquia era stata conservata, almeno dalla fine del Duecento, in prossimità dell'altar maggiore; da qui, con una sorta di colpo di mano popolare (sostenuto dal Comune), la reliquia fu portata nel 1346 vicino all'ingresso della chiesa e tolta alla custodia dei canonici. L'attuale Cappella fu realizzata nel 1386-90 su progetto di Lorenzo di Filippo per dare definitiva sistemazione alla Sacra Cintola. Lo spazio interno è interamente affrescato con Storie della Vergine e della Sacra Cintola, ciclo di sorprendente unità figurativa dipinto nel 1392-95 da Agnolo Gaddi (1350-1396) e dalla sua bottega. Nel 1434-38 per opera di Donatello e Michelozzo fu realizzato il pulpito esterno al Duomo per l'Ostensione della Cintola ai fedeli raccolti sulla piazza. Attualmente l'Ostensione viene fatta per Natale, per Pasqua, il primo maggio, il 15 agosto e nella maniera più solenne l'8 settembre in concomitanza con i festeggiamenti del Corteggio Storico.