
Festa di San Michele
Fin dai tempi più antichi San Michele è ricordato come protettore della gente di Carmignano. Il culto dell'Arcangelo dalla spada roteante, protettore dei Longobardi, deve essere stato portato a Carmignano da una parte di quelle popolazioni che, dopo averlo occupato, si stabilirono definitivamente nel territorio. La festa storicamente accertata ha però origini più recenti e risale attorno al 1100, quando nella parte alta della collina, i pistoiesi costruirono la Chiesa di San Jacopo in segno di dominio. I carmignanesi, non accettando la protezione del più forte comune della pianura, costruirono a loro volta un'altra chiesa che dedicarono all'Arcangelo Gabriele.
Oggi alle vecchie contrade si sono sostituiti i Rioni (Bianco o Rione della Torre, Celeste o Rione dell'Arcangelo, Giallo o Rione del Leone, Verde o Rione dell'Arte) che si fronteggiano in diverse gare ma che, soprattutto, amano sfidarsi nel "Palio dei Ciuchi" e nel corteo folcloristico dei carri.
La festa si svolge in tre serate, una delle quali è sempre il 29 settembre, giorno del Patrono e in ognuna di queste sere i quattro rioni sfilano fra il pubblico con i carri allegorici e i costumi realizzati secondo un tema assegnato alla festa di quella edizione. Vince il rione che nelle tre serate totalizza il punteggio maggiore assegnato dalla giuria.
Al termine di ciascuna sfilata si corre il “Palio dei Ciuchi”: quattro fantini montano senza sella altrettanti ciuchi e fanno quattro giri della piazza. Al termine delle tre sere il fantino che ha totalizzato il punteggio maggiore si aggiudica l'ambito Palio.
La contrada vincitrice viene premiata con un trofeo raffigurante il Patrono San Michele.