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Ponte Leopoldo II Più noto con il nome “Ponte Manetti”, è il primo ponte sospeso in Italia costruito con la tecnica delle funi di fil di ferro avvolti

Il Ponte Leopoldo II è più noto con il nome di Ponte Manetti, dal nome dell’architetto che lo progettò e realizzò nel 1833, Alessandro Manetti, per volere del Granduca Leopoldo.

La particolarità di questo ponte è il fatto di essere il primo ponte sospeso in Italia costruito con la tecnica delle funi di fil di ferro avvolti.

Il ponte serviva a collegare i possedimenti granducali sulla riva destra del fiume Ombrone (dominati dalla Villa Medicea di Poggio a Caiano) con quelli sulla riva sinistra, cioè la zona delle Cascine di Tavola.

Lo scenografico ponte odierno è frutto del restauro del 2019 che ha ripristinato i piloni in pietra ad arco e collegato le due sponde con una passerella ed una pista ciclopedonale in piena armonia con il paesaggio e dotata di un’illuminazione che, in notturna, lo rende particolarmente suggestivo. L’intervento era necessario in quanto il ponte originario era stato definitivamente abbattuto nel 1944 dall’esercito tedesco in ritirata.

Dopo circa un secolo e un attento restauro, da settembre 2019 il ponte è tornato a collegare le due sponde dell'Ombrone, ricongiungendo definitivamente il sistema naturalistico ambientale mediceo: le Cascine di Tavola nel Comune di Prato con il Parco del Bargo nel territorio di Poggio a Caiano.

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